Il mestiere del traduttore di videogiochi è esattamente quello che sembra: il coronamento del sogno d’infanzia di chi è cresciutə a pane e StarCraft.
Ma non è solo questo. Come per ogni settore di specializzazione, il traduttore di videogiochi è una figura competente in grado di gestire tutti gli aspetti della localizzazione dei prodotti videoludici, che ha come obiettivo supremo quello di regalare una magnifica esperienza di gioco agli utenti.
Come sapete, il nostro team è composto da una squadra di gamer-linguistə-nerd e per questo mese abbiamo deciso di darvi alcuni consigli per chi desidera scoprire come diventare traduttore di videogiochi.
I NOSTRI CONSIGLI PER PREPARARSI A ENTRARE NEL MONDO DELLA TRADUZIONE DEI VIDEOGIOCHI
1. Studiare traduzione all’università
Quello del traduttore è un mestiere che si impara facendolo, perciò è vero che si può raggiungere un buon livello di competenza anche con un background di studi diverso.
Tuttavia, il corso di laurea in traduzione è strutturato in modo da fornire tutti gli strumenti necessari per entrare subito nel mondo del lavoro, con insegnamenti pratici per tradurre i vari tipi di testi e corsi per imparare a usare i CAT tool più diffusi.
2. Conoscere bene la propria lingua madre
“(…) Più siamo bravi a muoverci liberamente e con agio tra tutti i livelli d’uso della nostra lingua (…) più siamo capaci di concatenare le parole, formare frasi funzionanti e funzionali, e più saremo facilitati nell’affrontare le insidie che ci riserva la nostra vita, un po’ in tutti i campi: da quello privato a quello professionale.” Vera Gheno
Possiamo trasportare nella traduzione il senso e il significato del testo di partenza solo padroneggiando il maggior numero degli strumenti che la lingua italiana può fornirci.
Per questo, può essere utile avere sempre a portata di mano una raccolta di libri per approfondire le proprie conoscenze, o da usare come prontuario in caso di bisogno. Ecco alcuni titoli dalle nostre librerie:
- Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria di Luca Serianni
- La situazione è grammatica. Perché facciamo errori. Perché è normale farli di Andrea De Benedetti
- Italiano. Corso di sopravvivenza. Per chiunque usi la penna, il gesso, il computer (o la lingua) di Massimo Birattari
3. Leggere, leggere, leggere
“(…) La lingua invece vive solo d’un rapporto con la vita che diventa comunicazione, d’una pienezza esistenziale che diventa espressione. Perciò dove trionfa l’antilingua – l’italiano di chi non sa dire ho «fatto», ma deve dire «ho effettuato» – la lingua viene uccisa.” L’antilingua, Italo Calvino
Leggere molto in italiano è utile per liberarsi da quella gabbia creata dalla “lingua di plastica”, che a volte caratterizza il doppiaggio e le traduzioni dei prodotti editoriali, letterari e videoludici.
Può essere quindi utile dedicare del tempo alle opere che hanno creato la lingua italiana, come quelle di Italo Calvino, Alberto Moravia e Grazia Deledda o più contemporanee come Alda Merini, Dacia Maraini ed Elena Ferrante. Di seguito, vogliamo consigliarvi alcuni titoli per “imparare” a leggere e a riflettere sul lavoro della traduzione.
- L’altrui mestiere di Primo Levi
- Mondo scritto e mondo non scritto di Italo Calvino
- Dire quasi la stessa cosa di Umberto Eco
- La voce del testo di Franca Cavagnoli
- La lingua è un’orchestra di Mariarosa Bricchi
4. Essere sempre sul pezzo
Per tradurre i videogiochi bisogna essere bene informatə sulla contemporaneità.
I videogiochi, infatti, arrivano prima di altri prodotti nel rappresentare il mondo che si evolve, e la lingua è uno strumento vivo e vitale che da sempre riflette i cambiamenti del mondo.
A questo proposito, per ragionare su un uso più inclusivo della lingua, vi consigliamo:
- Femminili singolari di Vera Gheno
- Potere alle parole, sempre di Vera Gheno
5. Conoscere bene la lingua e la cultura di arrivo
“Le lingue non servono propriamente a esporre la verità già nota, ma piuttosto a scoprire la verità che era prima ignota. La loro diversità non è una diversità di suoni e di segni, ma di visioni del mondo.” Wilhelm Von Humboldt
Attraverso la loro potenza semantica, le lingue possono esprimere una serie di significati e dare vita a diverse prospettive sul mondo.
Inoltre, soprattutto per i videogiochi, è importante conoscere l’universo racchiuso all’interno del prodotto e fare delle scelte per renderlo comprensibile alla cultura di arrivo.
Pensate per esempio all’importanza di localizzare correttamente il numero dei piani di un palazzo in un videogioco americano, dove quello che noi intendiamo come piano terra, viene invece contato come primo piano. Dare per scontata un’informazione del genere potrebbe avere gravi conseguenze durante il gioco!
E PER QUANTO RIGUARDA I VIDEOGIOCHI?
6. Prendere un master in Cultura pop
“So long, and thanks for all the fish.” Guida galattica per autostoppisti
La localizzazione dei videogiochi si divide in due grandi aree, la traduzione dell’interfaccia utente e quella dei dialoghi e della narrazione.
Spesso i dialoghi sono la parte più entusiasmante perché infarciti di giochi di parole e riferimenti alla cultura di massa, e solo chi può fregiarsi del titolo di pop culture geek riesce a compiere l’ardua impresa di realizzare una buona traduzione.
Ma come si possono approfondire le conoscenze in materia di cultura pop? La maggior parte dei videogiochi nasce o viene tradotta in lingua inglese, perciò faremo riferimento unicamente a questa lingua, anche se i consigli possono valere anche per le altre lingue.
- Guardare le serie TV in lingua inglese (una nostra traduttrice afferma spesso di aver davvero imparato l’inglese guardando Friends)
- Ascoltare i podcast in lingua inglese come The Adventure Zone, il podcast dei fratelli Justin, Travis e Griffin McElroy su D&D
- Partecipare alle discussioni in lingua inglese sulle piattaforme come Reddit o Twitter
- Recuperare tutti i film e i libri più importanti, da Star Wars ai romanzi di Terry Pratchett
7. Giocare ai videogiochi
“Names are for friends, so I don’t need one.” Agente 47, Hitman
Chi sa che cosa significa lag? O come si traduce Pet Wisp?
Questo ultimo consiglio potrebbe sembrare banale, ma aver passato 600 ore a esplorare Skyrim e 300 ore a difendere l’umanità in X-COM fa la differenza in termini di competenze per chi vuole diventare traduttore di videogiochi.
Nel peggiore dei casi, una traduzione mediocre può rovinare l’esperienza dei giocatorə; per questo, quando ci si trova davanti a porzioni di testo che sembrano incomprensibili, l’abilità di gamer viene in nostro aiuto dandoci la facoltà di capire esattamente il contesto di una determinata espressione.
Inoltre, è fondamentale per svolgere il testing della localizzazione, quella pratica che serve a trovare gli errori di traduzione direttamente in gioco.
Noi del team Wabbit diamo valore alla formazione e per questo assumiamo periodicamente tirocinantə che vogliono formarsi per imparare a tradurre videogiochi o collaboriamo con le università per gli stage curriculari.
Al momento ci sono due stagiste che lavorano con noi, ma potete tenere d’occhio i nostri canali social per futuri annunci.
Scoprite di più sulla nostra natura di linguistə nerd dalle nostre biografie o approfondite il discorso sul linguaggio inclusivo nei giochi con il nostro articolo dedicato.
Se siete in cerca di traduzioni professionali di videogiochi, contattateci.
Fonti:
La citazione di Vera Gheno è presa dall’intervista a questo link, consultato a novembre 2020.
Per cominciare a conoscere lo schwa consigliamo il Post.